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TI CHIEDI: "QUANTO VALE IL TUO FD?"

  • giacosag
  • 9 gen 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 23 mar 2023


Questa è la domanda che spesso viene rivolta a noi che da anni cavalchiamo questa stupenda barca, ma la risposta da dare è tutt’altro che semplice.

Per quanto riguarda le barche costruite fino al 1990 io mi comporto in questo modo con gli amici che mi chiedono una valutazione. Per quelle successive al 1990 il mercato è completamente diverso perché parliamo di imbarcazioni attuali e competitive.

Come prima cosa chiedo all’amico interessato se è in grado di rimessare la barca, cioè se ha spazio per infilare uno scafo di 6 metri (magari provvisto di carrello stradale per cui aggiungere un altro mezzo metro di box) e soprattutto di un albero che supera i 7 metri, trascuro volutamente lo spazio per le vele… e gli altri ammennicoli per la manutenzione.

Stabilito che la persona ha lo spazio e che veramente è intenzionata ad acquistare un FD….

Come seconda cosa chiedo all’amico interessato come se la cava con il bricolage , cioè se è capace di incollare, verniciare … insomma se è in grado di fare certi lavori sulla barca da se, perché ne avrà sicuramente bisogno.

Stabilito che vi è manualità o comunque si conosce qualcuno che ce l’ha e per poco prezzo, la scelta va fatta tra : tutto in legno o altri materiali? E questo dipende dal posto dove la si vuole usare e come la si vuole usare cioè giretto, regatina, campionati…


Come ultima cosa arriva il prezzo. Che ovviamente non è mai quello che si vede scritto sotto l’annuncio, ma va sempre trattato.

Cosa valutare di un FD indipendentemente dal materiale con cui è costruito?

  • Anno dello scafo/certificato stazza

  • Cantiere di costruzione

  • Stato generale della barca

  • Galleggiabilità/prova in acqua

  • Attrezzature collegate

  • Accessori aggiuntivi

  • Storia della barca

Anno dello scafo

E’ importante l’anno di costruzione della barca perché negli anni il FD si è evoluto sia nelle forme dello scafo che nei materiali utilizzati, che nelle attrezzature/materiali usati per armarlo. Il certificato di stazza, se presente è utilissimo, se manca occorre cercare qualche targhetta o incisione di numeri in giro per la barca. A volte il numero velico che c’è sulle vele acquistate con la barca non è quello reale, ma è quello personale del vecchio proprietario o di altri regatanti. Il certificato di stazza rilasciato dall IFDCO è un documento di fondamentale importanza. Se non c’è la barca vale meno perché non ha più storia.

Cantiere di costruzione

Tanti paesi europei si sono impegnati a costruire FD. I primi furono ovviamente gli olandesi seguiti dagli italiani, inglesi e tedeschi. Alcuni cantieri hanno costruito pochi scafi, altri ne hanno costruiti tanti, alcuni scafi andavano per la maggiore in determinati decenni altri non sono mai andati. Gli stessi cantieri hanno modificato negli anni la forma degli stampi e reso sempre più performanti i materiali. Per fare un esempio un Leonard Mader tedesco degli inizi anni 80 è completamente diverso da un Mader della fine di quel decennio. Silenzi ha fatto tanti bellissimi scafi. Morri e Para ha fatto pochi ma veloci scafi . I Baglietto si contano su una mano. Alcuni scafi dei cantieri olandesi sono ormai introvabili.


Stato generale della barca

Occorre andare a vedere la barca per capire quali lavori ci saranno da mettere in cantiere. Riparazioni importanti, mancanza di attrezzature, verniciatura o sola pulizia (questo caso non mi è mai capitato purtroppo)… Occorre tenere presente che un bozzello della Harken viaggia intorno ai 50 euro e spesso di quel modello di bozzello in barca ce ne sono 10-30 da sostituire, per non parlare se la barca la si vuole usare per tentare di fare una regata importante allora si incomincia a parlare di alberi gold spar, carrello auto virante, ginocchio spiro, materiali in carbonio e timone a pala fissa…

Prova in acqua

Consiglio sempre di uscire in acqua con il vecchio proprietario perché si vedono subito i pregi e gli eventuali difetti compresi quelli del carattere del propietario e se ci si accorge di rotture “accidentali” durante la navigazione allora si parla anche di prezzo. Comunque è fondamentale che la barca galleggi, non faccia eccessivamente acqua e che non si sentano troppi scricchiolii. Se il proprietario non si rende disponibile alla prova occorre diffidare perché vuol dire che su quella barca non ci è mai salito.

Attrezzature collegate

Un colpo d’occhio nella barca alle manovre fisse e dormienti per vedere se c’è tutto quello che serve per navigare: deriva, timone, barra, albero, boma, tangone, vele, invaso, carrellino di alaggio con ruote poi bozzelli, scotte, elastici, scottine…. E poi indispensabile il carrello stradale per trasportare lo scafo a casa. Magari prima prepararsi una lista di controllo perchè alla fine quello che manca ce lo devi mettere poi tu e costa tutto caro.

Accessori aggiuntivi

Ci sono poi tanti accessori che il vecchio proprietario potrebbe cedere. Telo sopra e sotto, invaso con le cinghie per carrello stradale, albero di scorta, cuscini, vele vecchie, aggiornamento della barca all’anno 1990…. E’ tutta roba che se c’è già è meglio perchè non la devi comperare nuova e usata non si trova più.


Storia della barca

La storia della barca è scritta sul certificato di stazza e dalle notizie che ci da il proprietario, si vede subito come è stata tenuta, se è stata speronata ed aggiustata, se ha vinto qualche campionato, se è stata abbandonata e perchè, se ci sono nello scafo dei dettagli unici come la piallatura della coperta di Stolaga II …. ricevuta al momento della stazza. Indagare tra i regatanti di quel periodo se si ricordano delle regate col Brancaleone, Sciria, Big Ty o di Zot….

Fatte queste considerazioni si può provare a fare una valutazione della barca per stabilire un prezzo. Ma per alcune imbarcazioni il prezzo è impossibile da calcolare per motivi umani, ma attenzione alle truffe.

Ecco alcuni esempi di imbarcazioni di cui la valutazione è stata buona o eccellente seguendo le indicazioni sopra riportate e che sicuramente non corrisponde a quello che si trova su Subito.it o altri siti di vendita o sul sito della classe.

FDSI ha in questi anni raccolto la storia di molti scafi che appartengono a veri estimatori della classe. Riuscire ad acquistare uno di questi scafi è già una garanzia di provenienza e qualità, ma i prezzi sono in proporzione, perché si parla della storia del FD, provare per credere.

Comunque



Ora questi prezzi li ho messi io e non parlo di barche importanti o introvabili come il Baglietto di Mario Capito degli anni ’50 perché li si parla di oggetti di culto, ma sono sicuro che se chiedete al proprietario quanto vale realmente il suo FD che vuole vendervi a una cifra esagerata sarà tutta un altra musica! Poi però succede che quella barca in legno ben tenuta, spettacolo degli anni 70 e che ha messo in vendita a 5000 euro su tutti i siti internet di vela, la ritrovi per anni con le stesse foto sempre invenduta… perché nessuno la acquista. Con la stessa cifra si può trovare infatti un mader in kevlar/ carbonio in ottimo stato, e qui è tutto un nuovo mondo, tutto da scoprire a partire dal carrello autovirante…!

Giacomo

FD ITA 5

 
 
 

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